La casa familiare è definita come il luogo degli affetti, degli interessi e delle abitudini in cui si esprime la vita della famiglia e la quotidianità delle relazioni domestiche.

L’assegnazione della casa familiare è finalizzata all’esclusiva tutela della prole e all’interesse di questa a permanere nell’ambiente domestico in cui è cresciuta, evitando che i figli debbano subire il trauma dell’allontanamento dall’ambiente in cui hanno vissuto e dove hanno creato i loro punti di riferimento.

La casa verrà assegnata al genitore che convive con la prole, anche se non è proprietario dell’immobile.

Il provvedimento di assegnazione della casa coniugale può essere revocato qualora il genitore assegnatario non abiti o cessi di abitare stabilmente nella casa familiare, conviva con un’altra persona oppure contragga un nuovo matrimonio, o quando i figli raggiungano l’autosufficienza economica.